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E’ arrivato il Riso di Acuma

Pubblicato da admin il 3 Dicembre 20153 Dicembre 2015

Anche quest’anno, ritorna il Riso Carnaroli marchiato Acuma! Un delizioso modo di sostenerci!

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Diari di Bordo
Anna, Agosto 2016
"Ci sono dei posti in cui ti senti più vivo, diverso. Bucarest è uno di quei posti"
Antonio, Luglio 2004
La prima volta che ti cade un biscotto a terra lo butti. La seconda, ci pensi un po’ di più, ti dispiace e poi lo butti. Poi vieni a Bucarest, ci soffi su e te lo mangi con più gusto. La prima volta che vedi un lago “verde” dici “che schifo” e te ne vai. La seconda magari ti bagni un dito per vedere se l’acqua puzza. Poi vieni a Bucarest, e ti esalti in un tuffo nella “Gîrla”. La prima volta che uno zingaro vuole abbracciarti, ti allontani quasi con aria di disprezzo. La seconda lo guardi con indifferenza. Poi vieni a Bucarest e non sai fare a meno di un suo qualsiasi gesto verso di te. Quale lo sporco mondo, il nostro o questo che stiamo vivendo ora?!
Sofia, Agosto 2011
Bucarest di polvere, che ti prende per mano non appena esci dall’aeroporto. Bucarest che ti guarda con occhi appannati, sembra sonnecchiare, ma ti osserva da dentro. Bucarest arroventata, Bucarest così dura e volgare, che pare non voler farti entrare, pare non voglia che tu la conosca. Bucarest, ti ricordi di me? È un anno che non ci vediamo, ma io, di te, ricordo tutto: il sapore del dolce alla cannella che una vecchietta sdentata mi mette in mano, l’avvolgente contatto della mano di un bambino nella mia. Ricordo il cuore indurirsi davanti alle bastonate come unico modo di comunicare e l’incredulità guardando l’assalto a un treno fermo, smontato rapidissimamente per venderne i pezzi e sopravvivere. Ricordo persino il volto dell’autista del Maxitaxi, che fa spazio ai nostri sacchi e ci sorride bonario. Bucarest, sono ancora qui, perché non tornare da te è come perdere la memoria: senza di essa come faccio a orientarmi nel futuro?
Carlo, Luglio 2005
Al nostro arrivo, poco oltre la frontiera, abbiamo visto l'arcobaleno. Giorni fa ho visto i bambini di Bucarest ricostruire lo stesso sogno, un colore dopo l'altro, un passo dopo l'altro. La natura è troppo ignorante: non conosce le frontiere, la diversa importanza degli uomini, il valore dei soldi. È capace di dispensare cieli azzurri, nuvole bianche e arcobaleni colorati a tutti, donare giornate si sole ai belli e ai brutti, ai ricchi e ai poveri, felici e infelici. Forse un giorno noi uomini troveremo il sistema per porre rimedio a questi errori di una natura ignorante. Un giorno, forse... Per ora, tuttavia, dobbiamo accontentarci di questa natura ignorante, del verde dell'erba che è uguale per tutti, del sole che sorge e tramonta nel medesimo modo, e si lascia guardare da chiunque lo desideri. Quel che è peggio, è che se l'arcobaleno lo possono vedere tanto il ricco industriale quanto il reietto contadino della campagna rumena, questo potrebbe addirittura significare che, in fin dei conti, non siamo poi così diversi l'uno dall'altro. Forse un giorno correggeremo l'ignoranza della natura, ma adesso, vi prego, lasciatemi guardare l'arcobaleno. È bello illuminarsi dei suoi colori, e pensare che alla sua radice ci sia una pentola d'oro che chiunque può cogliere.
Chiara, Agosto 2011
Bucarest cresce; in ogni dove. Nuovi palazzi, nuove case, è una città in costruzione. Ma lo scintillio dei negozi alla moda, del super mega grande magazzino, stride più che mai con l'atmosfera di Chitila 3, con il puzzo di militari, con i cani cenciosi e con i bambini dai piedi Neri!!! Il GattoPardo diceva: “perché tutto resti come è sempre stato, bisogna che tutto cambi”... Dio come sembra ancora più vero qui!!! E che rabbia che mi fa!!! Si possono costruire tutte le case del mondo, colorate e pacchianissime ma se non ci sono le FONDAMENTA non si va molto lontano....
Martina. Luglio 2004
La tensione elettrizzante del sapere che fra un'ora, mezz'ora, dieci minuti li conoscerai. Finalmente ci sei, hai invaso il loro territorio e non puoi che essere titubante; anche loro hanno negli occhi il sospetto, ma poi la curiosità prevale... si avvicinano, tu sorridi e finalmente ti prendono per mano... cosa puoi fare se non correre con loro, lasciarti completamente coinvolgere? Non ci sono che i loro sorrisi sdentati, i loro occhioni e le loro richieste a volte difficile da capire per via della lingua, ma così semplici da esaudire... basta un sorriso, una carezza e anche tu torni bambino.
Cristina, Agosto 2009
Spesso, quando dico di andare in “vacanza” a Bucarest le persone mi dicono: “In Romania?? Ma ti vuoi conquistare il paradiso?”, io non rispondo ma penso: 'Loro non lo sanno, ma Bucarest è una parte del paradiso!!'
Giacomo, Gennaio 2005
Il primo campo è speciale perché arricchisce le conseguenze. Il secondo lo caratterizza la diversità. Il terzo è un'incognita Il quarto è ormai passione... Il resto è sublime perché commuove sempre.
Carlo, Agosto 2005
E' bello, in certi momenti, vedere i vostri occhi che traboccano d'infinito e di sogni, quasi sul punto di travasare nei vostri piccoli, immensi diari parole troppo grandi per restare in quelle minuscole pagine, troppo leggere per non sfuggire via dalla penna, via, verso il cielo.
Serena, Luglio 2007
...Voglio provare a regalare qualcosa quaggiù...che siano le mie debolezze, i miei timori oppure la mia voce stonata, o qualche sana risata...perché se l'ordine non esiste almeno voglio provare a donare un pezzo della mia caotica umanità...
Agosto 2010
Occhioni azzurri, riccioli biondi tra raggi di sole ed un sorriso ancora più luminoso di quei raggi e poi la sua vocina timida che alla mia domanda in italiano: “ allora ci vediamo domani per giocare?” risponde piano ma decisa: “ da!”. E allora a cosa serve parlare la stessa lingua? Per sorridersi e fare naso-naso non servono parole, quel ditino sui miei denti e la risata gioiosa no ha bisogno, ne devono essere spiegate con alcuna parola. Bucarest mi sta riempiendo di emozioni che forse nemmeno conoscevo…
Martina, agosto 2004
Verità e indifferenza: due cancri alla luce del sole che intaccano le ossa di chi vive qui, ma l’incubo peggiore è vederli trasparire dagli occhi dei bambini. L’obiettivo è chiaro: far risplendere quegli occhi, farli sorridere!
Eleonora, Luglio 2009
Chi dice che la ricchezza più grande si ha dal sorriso di un bambino, ha trovato la chiave che apre la porta della “felicità”. A Bucareşt ne puoi vedere a milioni: sorrisi sdentati, mezzi sorrisetti di sfida, sorrisi che all'improvviso sfociano in una sonora risata, sorrisi appena abbozzati quando invece costa fatica anche solo provare ad essere felici... I più bei sorrisi li ho ritrovati come ogni anno qui ed è per questo che ogni volta che si torna a casa mi sento sempre un po' più ricca e meno vincolata al modo di vivere assurdo che ci impone la nostra routine quotidiana. Non si può dimenticare il sorriso splendido di un bambino felice per aver condiviso con te un momento di gioia o quello di persone che senza pensarci su nemmeno un secondo spalancano le porte della loro casa e talvolta anche del loro cuore. È dai sorrisi di queste persone che nascono le più belle lezioni di vita... spetta solo a noi coglierle e metterle da parte come “Ricchezze” più belle, che non hanno bisogno di cose tangibili per essere apprezzate... Grazie per avermi concesso un altro splendido campo...
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